AMANZIO AONDIO (1924-2002)

Appassionato studioso e cultore di storia locale, nel corso delle sue ricerche ricostruì e scrisse di avvenimenti legati alla vita e alla tradizione del lecchese, con particolare attenzione ad Acquate e alle vicende manzoniane. 
Instancabile animatore della vita sociale e parrocchiale del paese, a lui si riconosce tra l’altro il grande merito di aver tenuto aggiornato e organizzato il ricco archivio storico e fotografico della parrocchia.
Si dedicò con entusiasmo al recupero del dialetto del nostro territorio, quale testimonianza di una antica e ricca cultura da non disperdere nel tempo. In lingua dialettale compose anche molte liriche. Tra i tanti documenti che ci ha lasciato, ricordiamo “DIALETTO DA SALVARE” scritto nel 1983 con Felice Bassani. 
Si tratta di una importante antologia dialettale, giunta -per il suo successo- alla quarta ristampa in pochi anni, dove sono raccolte preghiere, poesie, composizioni e proverbi tramandati lungo i secoli dalla cultura lecchese e brianzola.