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Religiosi e laici

SUOR RITA ROSA (al secolo ANGELA CASTELLI)

Nacque ad Acquate il 15.04.1924. Fin da ragazza, mentre attendeva alla propria occupazione come impiegata presso la Sezione Lecchese dei Mutilati ed Invalidi di Guerra, si impegnò attivamente nell’Associazione Scout, dove, come lei ebbe modo di dichiarare, scoprì Dio e il Cristianesimo. Non prendeva niente a metà, così il suo incontro con Cristo la portò a maturare la scelta di partire missionaria, interrompendo l’esperienza di fidanzamento che stava vivendo.
Lasciò Acquate, prima per entrare nel convento della Consolata di Torino l’11 ottobre 1948, dove si diplomò infermiera. Poi per trasferirsi in Portogallo nel 1964 dove imparò la lingua. Infine, il successivo anno, fu inviata in Mozambico.
Per tutto il bene da lei compiuto, gli ammalati del suo piccolo ospedale di Maniphane la chiamavano “Schweitzer sotto il velo”. Nel 1969 i suoi amici acquatesi e lecchesi le inviarono un’autoambulanza, cosa che la rese particolarmente felice e per la quale espresse parole di gratitudine ”implorando da Dio la ricompensa che è riservata a coloro che collaborano al lavoro missionario”. 
Tra l’altro, dalla terra di missione, aveva scritto ad una amica: “Il Signore mi ripaga e mi dà soddisfazioni che prova solo chi risponde a Lui con la stessa generosità, con lo stesso amore. Il rinnovarsi del mistero di Cristo porta una novità nella vita di ognuno e con questo una vita nuova nel mondo”.
Spesso ripeteva a sé e agli altri: “E’ necessario avere sempre davanti agli occhi un pezzo di cielo quando si lavora”.

Il 27 gennaio 1975, la Land Rover che stava conducendo, a seguito di una foratura, sbandò e si capovolse uccidendola sul colpo. La salma rientrò ad Acquate la sera del 15 febbraio, accolta da numerosa folla di amici, parenti, consorelle della Consolata e venne collocata nella chiesa di Sant’Anna, dove era stata allestita la camera ardente.
I funerali furono celebrati il 20 febbraio e videro la partecipazione di numerosi prelati, tra i quali ricordiamo, oltre al parroco Don Cesare Lauri, Padre Cesare Colombo, Don Aldo Cattaneo, Mons. Ferraroni Vescovo di Como, Don Alessandro Luoni, ex-parroco di Acquate che le consegnò il Crocifisso Missionario nel giorno della sua partenza per il Mozanbico.
La salma venne deposta nel cimitero di Acquate, ove tuttora riposa.

SUOR LUCIA RIPAMONTI -SERVA DI DIO- (1909-1954)

Religiosa tra le Ancelle della Carità di Brescia, entrò a farne parte nel 1932. Fino ad allora visse ad Acquate dove nacque il 26 maggio 1909, ultima dei quattro figli di Ferdinando Ripamonti che le impose il nome di Maria.
Lavorò come operaia in filanda ed in fabbrica per aiutare economicamente la sua numerosa famiglia appena avuta la licenza elementare, ma non interruppe mai la pratica quotidiana della Santa Messa e della Comunione.
In paese si distinse per pietà e carità tra le giovani di Azione Cattolica ed in oratorio.
Affascinata dall’ideale di carità che animava la vita e l’opera di Paola di Rosa, fondatrice delle Ancelle della Carità, seguì fino in fondo questo carisma, curvandosi sui bisogni dei sofferenti e si consacrò al Signore assumendo il nome di sorella Lucia nel 1938. Visse sempre nella casa madre servendo con gioia e letizia di cuore. Cercò con passione il Signore nei superiori, nelle consorelle, nell’esercizio delle virtù quotidiane. Gravemente ammalata, si offrì vittima di riparazione per la salvezza dei peccatori e il 4 luglio 1954 morì a soli 45 anni in concetto di santità. Per le grazie da molti ottenute dietro sua intercessione, fu aperta la causa di beatificazione. Oggi è sepolta nella Cappella della Fondatrice della Casa Madre di Brescia. 

MONS. GIULIO SPREAFICO (1892-1972)

Come il fratello Mons.Andrea, anche lui nacque ad Acquate. Appena ordinato sacerdote il 3 aprile 1915 partì per la guerra nel servizio di “Sanità”, pur essendo stato nominato coadiutore ad Acquate, dove ritornò al termine del conflitto. Fu sacerdote dalle preclare doti pastorali ed organizzative, ideatore e costruttore del Santuario di N.S. di Lourdes in Acquate. Pioniere dell’UNITALSI lombarda, di cui fu presidente benemerito per molti anni, accompagnò gli ammalati a Lourdes innumerevoli volte. Durante il pellegrinaggio da lui guidato nell’agosto 1928, si verificò la miracolosa guarigione di Barbara Manzoni, una ragazza acquatese di 29 anni, sofferente da tre anni per i postumi di una encefalite letargica che l’aveva colpita anni prima e praticamente non vedente. In una relazione redatta dal Dott. Nicola Lanzetta il 6 settembre 1928 venne ribadita senza ombra di dubbio la miracolosa guarigione in quanto, come da lui attestato: “non è possibile chiedere alla scienza medica la spiegazione di un mistero che è oltre e fuori ogni umana possibilità”. Ad Acquate promosse anche la compagnia teatrale “Vittorio Alfieri”. Poi, trasferitosi a Milano con il fratello Andrea e le sorelle nel 1937, insegnò canto gregoriano presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di cui fu pure segretario.
Anche lui, insieme alla famiglia e al fratello Mons.Andrea, è sepolto nel cimitero di Acquate.

MONS. ANDREA SPREAFICO (1874-1957)

Nacque ad Acquate e venne ordinato sacerdote il 12 giugno del 1897.
Fu professore di lettere italiane e latine ad Arona, al Collegio Volta di Lecco, al Liceo Scientifico ed al Classico Manzoni di Lecco. Nell’adempimento della sua missione sacerdotale mai si risparmiò, tanto in Acquate come presso il Tubercolosario di Lecco, dove era Cappellano. Appassionato cultore del Manzoni, pubblicò nel 1923 un’opera fondamentale intitolata “Topografia dei Promessi Sposi nel territorio di Lecco” dove compie una approfondita ricerca di identificazione dei luoghi manzoniani, dimostrando essere Acquate, non Olate, il paese di Renzo e Lucia.
E’ sepolto nella tomba di famiglia presso il cimitero di Acquate.

GIOVANNI POZZI (1850-1889)

Fratello minore di Ernesto, ancor giovanissimo fu con Garibaldi a Bezzecca dove si distinse per coraggio e valore. Esercitò in Acquate la professione di medico dove godette di stima e affetto. Appassionato alpinista, dopo la rinuncia di Antonio Stoppani, divenne presidente della sezione lecchese del Club Alpini Italiano.
Pubblicò diversi trattati di medicina e si impegnò contro lo sfruttamento del lavoro minorile.

ERNESTO POZZI (1843-1904)

Fu garibaldino dei Mille, a Bezzecca e a Mentana nel 1867. Su quest’ultima battaglia pubblicò il libro “Mentana o il dito di Dio”.
Diresse per due anni il settimanale repubblicano di Lecco “L’Adda”.

Vedi wikipedia : http://it.wikipedia.org/wiki/Ernesto_Pozzi

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