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Chiesa di Sant'Egidio

Così come le feste, anche la chiesetta di Sant’Egidio mette radici in un’antichità remota della quale è difficile trovare tracce precise, anche se Luigi Andrea Apostolo la faceva risalire al IV secolo. Sembra peraltro che l’attuale chiesa di Sant’Egidio sia addirittura il rifacimento di un’altra chiesa dedicata allo stesso santo, chiesa che sorgeva più a valle e ormai scomparsa ( ma pare esistesse ancora nel XVI secolo). Di fatto, quando fu costruita la “nuova” chiesa di Sant’Egidio non si sa con certezza.

Anche il fatto che una chiesa di Sant’Egidio esistesse già nel XIII secolo può essere un’indicazione sufficiente ( proprio per l’esistenza di un tempio intitolato allo stesso santo).

 

Di fatto, gli storici concordano su alcuni punti: il fatto che la Valle della Bonacina fosse popolata già in epoca romana e ci sorgesse un’area sacra, forse un luogo di sepoltura. E concordano anche sull’ipotesi che la chiesa fosse degli Ariani. Occorre dunque risalire ai primi secoli del Cristianesimo, dal IV al VII secolo almeno. Fu nel quarto secolo che il concilio di Nicea condannò la dottrina di Ario (definita arianesimo, mentre i suoi seguaci erano appunto detti ariani), ma fu nel VII secolo che i Longobardi (a lungo padroni della conca lecchese ) abbandonarono l’arianesimo per aderire al cattolicesimo.

La stessa chiesa prepositurale di San Nicolò, nel borgo di Lecco, pare venne intitolata al santo vescovo di Mira come segno di riconciliazione proprio dopo che i Longobardi aderirono al cattolicesimo.


E naturalmente vi è anche incertezza sulla dedicazione del tempio cristiano a Sant’Egidio (il francese Saint Gilles). Non si possono che fare supposizioni, ricordando come Saint Gilles a Nimes (in Francia,appunto) sia una tappa importante lungo le strade del pellegrinaggio medievale, in particolare verso Santiago de Compostela.

Si sa che in Erna vi era un ospitale (strutture originariamente sorte proprio per dare ricovero ai pellegrini. È da stabilire che dalla Bonacina passasse qualche itinerario. Curiosa comunque la leggenda di Saint Gilles il quale ritiratosi a fare penitenza vene allattato da una cerva. È la stessa leggenda che si narra poco distante dalla Bonacina, a Versasio dove si indica la grotta in cui nel XV secolo sarebbe vissuto Frate Agnolo, un eremita che venne appunto allattato da una cerva.

E, guarda un po’, sopra Versasio vi sono quei piani d’Erna dove sorgeva l’ospitale. Del resto, anche la chiesa
di Sant’Egidio, nel XIV secolo era indicata come un ospitale.


La Chiesetta di Sant’ Egidio è oggi chiusa al culto, anche se opere importanti sono state effettuate in questi ultimi anni per scongiurare pericoli di crollo. Gli onerosi lavori di restauro predisposti dalla Parrocchia della Bonacina, sotto la direzione dell’ arch. Massimo Brambilla, coadiuvato dall’Arch,Ugo Sacchi e dall’ Ing, Francesco Parolari, sono stati affrontati. E’ stato messo in sicurezza il tetto, attraverso la sostituzione delle capriate deteriorate, e rifatto il manto di copertura nelle parti rotte e sconnesse. E’ stato scrostato dalla muratura perimetrale tutto il terriccio che, ammassandosi contro, ne aveva corroso lo zoccolo di fondazione ed infine sono stati messi in sicurezza i serramenti e rifatto l’impianto di illuminazione.

Ad oggi mancano ancora diversi interventi importanti da portare avanti : le sistemazioni interne del pavimento, dell’altare, del coro, l’arredo senza dimenticare i lavori di recupero degli affreschi parietali.


La Chiesetta di Sant’Egidio ritroverà il suo antico splendore ?


Sicuramente si; l’ amore dei Bonacinesi per questo piccolo edificio è sempre vivo ed oggi, dopo i lavori, lo è ancor di più.

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